Psicologia e Yoga possono sembrare molto distanti tra loro, ma in realtà tanti sono i punti di contatto, primo fra tutti la direzione verso cui si orientano entrambe: il benessere dell’essere umano nella sua completezza.
La pratica dello yoga aiuta il corpo pigro a diventare attivo e vibrante. Trasforma la mente, rendendola armoniosa. Lo yoga aiuta a mantenere il corpo e la mente in armonia con l’anima, così che i tre siano fusi in uno.
B. K. S. Iyengar
Scommetto che dopo aver letto la parola Yoga ti sarà venuta in mente l’immagine di un gruppo di persone contorte in posture improbabili.
Vero?
Beh, sappi che praticare Yoga è molto di più.
Nell’immaginario occidentale è spesso visto come una forma di attività fisica alternativa, identificato solo con la sua componente corporea.
In realtà, la pratica dello Yoga ha poco a che fare con le sole capacità “atletiche”.
Si tratta di una vera e propria esperienza che coinvolge e unisce tutte le componenti del “sistema” essere umano: corpo, mente e spirito.
Praticare Yoga significa intraprendere un percorso che, attraverso l’attenzione consapevole a corpo e mente, conduce alla (ri)scoperta di se stessi e del proprio equilibrio.
Se hai letto i mie precedenti articoli, sai che l’equilibrio tra corpo, mente emozioni è di fondamentale importanza per il nostro benessere psicofisico.
A tal proposito, esistono numerosi studi scientifici che hanno evidenziato i tanti i benefici che la pratica dello yoga può apportare al corpo e alla mente.
Pertanto, la Psicologia può servirsi dello Yoga per accompagnare l’individuo nel percorso di crescita e consapevolezza di sé.
Iniziamo a conoscere questa disciplina e a scoprire insieme quanto può essere utile al tuo benessere psicofisico.
Che cos’è lo Yoga?
Lo Yoga è una disciplina indiana dalle origini antichissime, se ne è trovata traccia in alcuni reperti archeologici, risalenti al 5000 a.C., che riportavano alcuni asana.
In realtà, molti studiosi ritengono che per secoli fosse stata tramandata oralmente, perché le prime tracce scritte della parola “yoga” sono databili al 3000 a.C.
Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita “yuj”, traducibile con legare insieme, aggiogare, unire.
È interessante notare, come già l’etimologia della parola indichi qualcosa sull’intento di questa disciplina, che conduce a governare – aggiogare – la mente, il corpo e lo spirito, per ottenere la comunione – unione – tra le tre.
«Essa perciò significa il soggiogamento di tutti i poteri del corpo, della mente e dell’anima a Dio; significa inoltre disciplinare l’intelletto, la mente, le emozioni, la volontà, condizioni presupposte dallo Yoga; significa equilibrio dell’anima che rende capaci di guardare alla vita con equanimità in tutti i suoi aspetti».
Mahadev Desai
Tramite pratiche ascetiche e meditative, basate su tecniche fisiche, respiratorie e mentali, lo Yoga contribuisce al raggiungimento dell’armonia e dell’equilibrio tra: corpo, mente e emozioni.
Questa pratica si basa su esercizi di respirazione – pranayama – posizioni – asana– e mantra – versetti, suoni, parole da ripetere.
Esistono numerose tipologie di Yoga, ognuna si focalizza su un diverso aspetto, ma tutte ruotano intorno a quattro livelli di interiorizzazione:
- somatico: ha come obiettivo la purificazione del corpo;
- etico: purificazione e stabilizzazione della mente;
- psicologico: osservare la mente e i pensieri;
- metafisico: realizzazione trascendentale del sé.
Psicologia e Yoga
Il binomio Psicologia –Yoga può farsi risalire agli studi di Carl Gustav Jung (1875-1961).
Egli riteneva che lo Yoga potesse considerarsi come una forma di Psicologia che permetteva di raggiungere la conoscenza dei propri processi psichici.
Nonostante ciò, per lungo tempo, la Psicologia ha ignorato l’utilità di questa pratica.
Negli ultimi 50 anni le cose sono cambiate.
Infatti, la Psicologia occidentale si è progressivamente interessata al pensiero orientale, nella misura in cui si è iniziato a ragionare in termini olistici di benessere psicofisico.
Benessere: stato emotivo, mentale, fisico, sociale, e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società.
Dichiarazione mondiale sulla salute, OMS 1998.
Il concetto di benessere, così definito dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), coinvolge tutti gli aspetti esistenziali dell’essere umano, considerandolo nella sua interezza.
A questo punto la domanda nasce spontanea: ma Psicologia e Yoga come possono interagire tra loro?
Per prima cosa dobbiamo ribadire che corpo, mente e emozioni sono le componenti del “sistema” essere umano.
Psicologia e Yoga possono collaborare e interagire, affinché si raggiunga l’equilibrio e l’armonia tra queste componenti.
Infatti, la Psicologia attraverso le parole, il dialogo e le sue tecniche terapeutiche permette di acquisire una maggiore consapevolezza di sé, riconoscere e gestire l’interazione tra corpo,mente e emozioni, al fine di raggiungere il proprio benessere.
Allo stesso modo lo Yoga, tramite la meditazione, le posizioni, la respirazione, prevede un percorso che attraverso l’attenzione consapevole al corpo e alla mente, offre gli strumenti necessari per ottenere o riscoprire il proprio equilibrio.
I benefici dello yoga
Lo Yoga mette a disposizione di chi lo pratica mezzi e strumenti per conoscere il proprio corpo e la propria mente.
Quindi, i benefici legati alla sua pratica sono numerosi, e riguardano in egual misura corpo, mente e emozioni.
Benefici fisici:
- migliora e rafforza l’apparato muscolo scheletrico;
- favorisce la circolazione cardiaca;
- stimola l’apparato gastro-intestinale;
- regola il battito cardiaco e la pressione;
- migliora l’apparato respiratorio;
- svolge un’azione calmante;
- rinforza il sistema immunitario.
Benefici psico-emotivi:
- aumento della concentrazione;
- favorisce il rilassamento;
- migliora la gestione delle situazioni stressanti;
- utile nella gestione dell’ansia: perché insegna a osservare i propri pensieri e a gestirli in modo opportuno;
- risveglia l’intuizione;
- aumenta la consapevolezza di sé: lo Yoga permette di riconoscere e gestire il proprio stato emotivo;
- promuove il buon umore.
Nessuna controindicazione?
In realtà, più che di contraddizioni, bisognerebbe parlare di accorgimenti.
Infatti, sebbene la pratica dello Yoga sia consigliata e accessibile a tutti, alcune posizioni vanno eseguite con particolare attenzione e con la supervisione di una guida esperta.
Altri accorgimenti, invece, hanno a che fare con particolari disagi psichici, per cui la pratica non è consigliata.
Ad esempio, non è adatto per chi soffre di gravi forme depressive o disagi relazionali, perché potrebbe stimolare l’eccesso di pensieri e emozioni troppo difficili da gestire.
Pertanto, integrare Yoga e Psicologia è utilissimo e mostra efficacia per molte problematiche, ma è necessario avere sempre ben chiari modalità e obiettivi del percorso terapeutico e farsi guidare da un professionista.
Conclusioni
Nonostante si tratti di una disciplina antichissima, lo Yoga è arrivato ai giorni nostri grazie al suo valore e alla sua adattabilità a contesti diversissimi.
Unire Psicologia e Yoga permette di promuovere il benessere psicofisico del praticante e quel cambiamento tanto necessario per intraprendere una vera e propria crescita personale.
Se hai domande, curiosità o senti di voler intraprendere un percorso psicologico per promuovere il tuo benessere, non esitare a chiedere aiuto: puoi scrivermi tramite il modulo di contatto che trovi alla fine dell’articolo.
Inoltre, ti invito a seguire le mie pagine Facebook – Dott.ssa Mariangela De Rogatis – e Instagram – @balance_psi – dove troverai suggerimenti e spunti di riflessione utili al tuo benessere psicofisico.
Ricorda: «È sempre il momento giusto per prendersi cura di sé, sentirsi meglio si può!»
Grazie per aver letto il mio articolo e a presto!
Dott.ssa Mariangela De Rogatis, Psicologa-Psicoterapeuta
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