Conoscere l’assertività e metterla in pratica può essere molto utile, infatti, imparare a comunicare i propri bisogni e le proprie emozioni significa saper manifestare se stessi nel rispetto degli altri.
Quando dici “Sì” agli altri, assicurati di non dire “No” a te stesso.
PAULO COELHO
Sei in pizzeria, hai appena ordinato una meravigliosa Margherita, pregusti già il momento di mangiarla, ma il cameriere ti consegna una Capricciosa.
Qual è la tua reazione?
Opzione A: inveisci contro il cameriere che ha sbagliato la tua ordinazione, come ha osato!
Opzione B: mangi la tua Capricciosa, in silenzio senza far presente l’errore, in fondo può capitare.
Beh, in questo articolo ti parlerò dell’Opzione C: il comportamento assertivo, ovvero la capacità di comunicare i tuoi bisogni e il tuo stato d’animo senza importi sugli altri o subire gli altri.
Cos’è l’assertività?
Il termine assertività deriva dal latino “adsĕrĕre”e significa asserire, dichiarare con certezza affermare se stessi in modo risoluto, ma può essere tradotto anche come “dichiarare libero”.
Nel cercare di definire questo costrutto, sono partita dalla parola latina perché già di per sé offre una chiara immagine del significato che ha nella vita di ognuno.
Si parla di comportamento assertivo riferendosi a un’abilità di tipo sociale, grazie alla quale è possibile comunicare i propri bisogni, le proprie idee, ma anche esporre le proprie obiezioni e difendere i propri diritti, rimanendo coerenti alle proprie credenze, senza sfociare in un comportamento aggressivo o al contrario passivo.
Allo stesso modo una persona assertiva agisce nel proprio interesse, rispettando sempre e comunque gli altri.
Si tratta di un modo di comunicare che si basa sull‘equilibrio tra abilità sociali, razionalità ed emotività.
Perché l’assertività è così importante ?
Il primo a parlare di personalità assertiva fu A. Salter nel 1949 indicandola come “la personalità di un individuo in grado di esprimere i propri punti di vista e le proprie emozioni apertamente, in modo entusiasta e spontaneo”.
Per Salter, il modello assertivo genera una comunicazione di buon livello tra gli individui e, contemporaneamente, giova al benessere emotivo di chi lo mette in pratica.
In parole più semplici, secondo Salter, essere assertivi fa bene non solo al nostro modo di comunicare con gli altri, ma anche a noi stessi!
Infatti, una comunicazione assertiva presuppone una conoscenza approfondita di sé e delle proprie emozioni, in modo da poterle usare, senza farsi guidare da queste in modo impulsivo.
Inoltre, è bene specificare che l’assertività implica una forma di rispetto verso gli interlocutori, che porta a sviluppare relazioni sane, dove nessuno prevalga sull’altro, ma ci sia un sano confronto che apporti solo crescita.
Si può dire che avere un comportamento assertivo soddisfi la necessità dell’individuo di esprimere i propri bisogni e desideri, e allo stesso modo, questa coerenza con se stessi e gli altri, condurrà a una qualità di vita migliore.
Di solito quando si parla di assertività, si tende a definirla come punto di equilibrio tra un agire aggressivo e uno passivo.
In realtà, non è proprio esatto.
C’è da dire che un individuo non è mai sempre e solo aggressivo, passivo o assertivo.
In generale, ognuno tende ad adottare un determinato comportamento, in funzione di numerose variabili quali il contesto, l’educazione o l’abitudine…ecc.
Allora, qual è la differenza tra questi modelli di comportamento?
Il comportamento assertivo prevede sempre una scelta, è un atto pensato, mentre l’atteggiamento passivo o quello aggressivo, sono frutto di “reazioni” istintive a una situazione.
Agire in modo assertivo durante una situazione conflittuale, ad esempio, non significa evitarla o scendere in battaglia, ma cercare, in modo consapevole, una risoluzione positiva che integri le posizioni divergenti.
I 10 diritti assertivi
Sì, hai letto bene si parla di “diritti assertivi”, anche detti “diritti affermativi”.
Riconoscere questi diritti e difenderli, per se stessi e per gli altri, ti aiuterà a sviluppare un comportamento assertivo e a gestire in modo consapevole e costruttivo le tue relazioni.
Questi diritti sono tratti da “When I say no I feel guilty” (Quando dico no mi sento in colpa) un libro del 1975 dello psicologo Manuel J. Smith.
Con questo libro il grande pubblico fa la conoscenza dell’assertività.
L’intento di Smith è di fornire uno strumento per rendere le persone consapevoli dei propri diritti, così da diventare capaci di affermare se stesse, nel rispetto degli altri, e contemporaneamente difendersi dalle manipolazioni esterne.
Vediamoli insieme:
1. Hai il diritto di essere il solo giudice di te stesso.
2. Hai il diritto di non giustificare il tuo comportamento, dando agli altri spiegazioni o scuse.
3. Hai il diritto di valutare e decidere se farti carico di trovare una soluzione ai problemi degli altri.
4. Hai il diritto di cambiare idea.
5. Hai il diritto di commettere errori, accettando di esserne responsabile.
6. Hai il diritto di dire “non lo so”.
7. Hai il diritto di sentirti libero dall’approvazione delle persone con cui entri in relazione.
8. Hai il diritto di apparire illogico nel prendere decisioni.
9. Hai il diritto di dire “non capisco”
10. Hai il diritto di non essere perfetto.
Che ne dici? Ne hai mai messo in pratica qualcuno?
Consigli per sviluppare la propria assertività.
L’assertività è una competenza, quindi si può apprendere e migliorare continuamente nel corso della vita.
La prima cosa è diventare consapevoli che bisogna fare un po’ di pratica, è necessario lavorare su se stessi per raggiungere un buon livello di assertività.
Ti elenco qui alcuni consigli che ti saranno sicuramente utili per avere un comportamento assertivo:
1. Cerca di avere una buona dose di autostima e di fiducia in te stess* e negli altri.
2. Sii sincer* e ottimista: comunica in modo efficace e autentico.
3. Trova un punto d’equilibrio: evita di prevaricare gli altri per far valere la tua opinione, ma tutela sempre i tuoi diritti.
4. Accetta i cambiamenti come parte integrante della crescita.
5. Esprimi le tue emozioni, sii chiar* nel parlare del come ti senti.
Non avere timore di chiarire il tuo stato d’animo, anche se stai vivendo un’emozione negativa.
6. Cerca di fare solo critiche costruttive, che apportino miglioramento alla tua comunicazione e a chi ti sta di fronte.
7. Considera le critiche costruttive a te rivolte, come utili alla tua crescita.
8. Impara ad accettare e apprezzare la diversità d’idee, di abitudini, comportamenti..
9. Assumiti la responsabilità delle tue azioni e dei tuoi errori, chiedi scusa e accetta le conseguenze.
10. Decidi quali obiettivi seguire nella tua vita in coerenza con i tuoi valori.
11. Impara a dire di no, quando necessario e a riconoscere quando puoi aiutare gli altri.
12. Persisti nel tuo essere assertiv*, anche se il tuo interlocutore non lo è!
Imparare a dar valore ai tuoi bisogni, e soprattutto esprimerli in modo adeguato, ti sarà utile a costruire una relazione sana con te stess* e con gli altri.
Conclusioni
Beh, il nostro viaggio alla scoperta dell’assertività termina qui.
Come avrai notato l’argomento è molto vasto e interessa sicuramente tutti gli ambiti della vita.
Se senti di avere domande o vuoi migliorare la tua assertività, puoi scrivermi tramite il modulo Contatti di questo sito, oppure tramite la mia pagina Facebook – Dott.ssa Mariangela De Rogatis – che ti invito a seguire per restare sempre aggiorant*!
Ricorda: “È sempre il momento giusto per prendersi cura di sé, sentirsi meglio si può!”
A presto.
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