Che cosa è la PNEI?

Che cosa è la PNEI?

  • psiconeuroendocrinoimmunologia

Hai mai sentito parlare della PNEI?

Si tratta di una disciplina che studia il modo in cui psiche e corpo interagiscono tra loro.

È sicuramente un nuovo modo di guardare alla salute e al benessere psicofisico delle persone.

“II più grande errore dei nostri tempi è separare la psiche dal soma”

Ippocrate ( circa 460 -370 a.C.)

La Psiconeuroendocrinoimmunologia – abbreviata in PNEI – è una disciplina che si occupa di studiare l’interazione dell’assetto neuropsicologico e psico-emotivo con la sfera biologica di un individuo, ovvero la relazione che lega i sistemi biologici – immunitario, endocrino, nervoso centrale –  e la psiche.

La PNEI, basandosi sul concetto “unitario” di essere umano, rappresenta il superamento della visione a “comparti” del benessere psicofisico delle persone.

Infatti, i sistemi di regolazione biologica scambiano informazioni tra loro e sono influenzati dagli stati psicologici.

Allo stesso modo vale il processo inverso: eventi che suscitano grandi emozioni influenzano la riposta biologica dell’organismo.

Per tanto, conoscere come queste “informazioni” si muovono nel nostro organismo, e, soprattutto come questo network  può agire per il nostro benessere, diventa molto importante per il nostro benessere psicofisico.

Come nasce la PNEI?

Sebbene già Ippocrate ritenesse un errore considerare corpo e mente come entità a se stanti, la PNEI ha le sue origini, negli anni ’30, grazie agli studi sullo stress del neuroendocrinologo Hans Selye (1907 – 1982).

Egli riuscì a dimostrare che lo stress è una risposta dell’organismo a fattori fisici, psichici o infettivi, cui è sottoposto.

A prescindere dal fattore agente, l’organismo reagisce con un’attivazione neuroendocrina e neurovegetativa, liberando ormoni e neurotrasmettitori.

Nel corso degli anni, Selye approfondì i suoi studi, arrivando a evidenziare che una condizione intensa di stress, protratta nel tempo, è in grado di alterare in modo negativo la salute e l’equilibrio – omeostasi – dell’organismo umano.

Durante gli anni ’70, le ricerche dello psicologo Robert Ader (1932-2011) e del fisiologo Hugo Besedovsky,  hanno poi dimostrato la comunicazione bidirezionale tra sistema immunitario e cervello.

Nello specifico: Ader verificò che il cervello è in grado di influenzare il sistema immunitario, mentre Besedovsky dimostrò la comunicazione inversa: il sistema immunitario comunica con il cervello.

Candace Pert e i neuropeptidi.

Il passo in avanti, verso l’effettiva nascita della PNEI, avverrà grazie alle scoperte, sui neuropeptidi, della neuroscienziata Candace Pert (1946-2013).

I neuropeptidi sono delle molecole che trasmettono informazioni tra le cellule del nostro organismo.

Le ricerche della Pert hanno mostrato che queste molecole non trasmettono solo informazioni fisiologiche, ma sono anche mediatori delle emozioni.

Questo significa che ogni stato emotivo è veicolato nel corpo dai neuropeptidi, quindi le sostanze che regolano il nostro organismo e il nostro cervello sono ugualmente coinvolte nei nostri stati emotivi.

In pratica, si può ben dire che pensieri ed emozioni possono considerarsi strettamente legati al benessere o malessere del nostro corpo.

Le scoperte della dottoressa Pert forniscono le prove scientifiche che mente e corpo sono un sistema unitario, in cui le  emozioni funzionano da ponti di collegamento.

Infatti, Pert descrive l’essere umano come una complessa “rete di informazioni” – che chiama  network – e dichiara superata l’antica divisione mente –corpo, parlando di psicosoma, in cui ogni aspetto è parte integrante di un’unità.

Nel corso degli anni, ricerche e studi in tal senso non hanno fatto altro che affermare lo stretto legame tra la sfera biologica dell’individuo e il suo assetto psico-emotivo.

In particolar modo, i ricercatori hanno approfondito gli studi riguardo la comunicazione bidirezionale tra i due sistemi, cioè il modo in cui l’uno influenza l’altro, e viceversa.

Ad esempio, negli anni ’90 il neuropsichiatra Michael Maes è riuscito a documentare la stretta relazione tra depressione, fenomeno psicologico, e infiammazione, fenomeno biologico.

Maes dimostrò che durante uno stato depressivo si produceva un’infiammazione e viceversa un’infiammazione poteva provocare una depressione.

L’importanza delle emozioni.

Per molto tempo, termini come mente ed emozioni non erano presi in considerazione dalla medicina, perché il corpo era considerato come unica realtà.

Le scoperte della Pert, sui neuropeptidi come mediatori di emozioni, hanno aperto la strada a nuove prospettive.

Ma, come può un’emozione influenzare il sistema nervoso, quello endocrino o quello immunitario, e viceversa?

Abbiamo già detto che i sistemi biologici e la psiche interagiscono tra loro per raggiungere l’omeostasi dell’organismo, cioè l’equilibrio tra le parti.

Interagire significa che le parti possono influenzarsi reciprocamente.

Uno stato emotivo – amore, paura, rabbia, ansia e via dicendo – attraverso i neuropeptidi, viene diffuso in ogni cellula dell’organismo e per questo si può dire che tutto il corpo è in grado di pensare, o meglio provare un’emozione.

Le emozioni diventano quindi messaggeri, che collegano tra loro i grandi sistemi dell’organismo in un’unica unità, che chiamiamo corpo-mente.

È stato ampiamente dimostrato che emozioni gestite con consapevolezza, generano reazioni tali da attivare e rafforzare il sistema immunitario.

Mentre, reprimere le emozioni o l’incapacità di riconoscerle, porta a un abbassamento delle difese immunitarie.

A questo punto, è bene puntualizzare che non esistono emozioni negative, sono tutte utili al nostro funzionamento: il problema sorge quando le emozioni non sono gestite correttamente.

Pertanto, imparare a gestire con consapevolezza le emozioni e guardarle anche come responsabili dei nostri meccanismi fisiologici, significa avere un’arma in più per raggiungere uno stato ottimale di benessere psicofisico.

Conclusioni

Come avrai notato, la Psiconeuroendocrinoimmunologia – PNEI – è molto interessante e abbraccia una vasta gamma di argomenti, che meritano sicuramente ulteriori approfondimenti.

Per ora, il messaggio più importante che vorrei passasse è che la PNEI sta trasformando il concetto di salute, proponendo una visione olistica dell’essere umano,  in cui finalmente anche la psiche e le emozioni sono implicate nello studio dei processi biologici dell’organismo.

La salute e il tuo benessere psicofisico sono il tuo bene più prezioso, cerca di averne cura, sempre.

Per questo motivo, prova a guardare con amore e attenzione le tue emozioni, cerca di riconoscerle e dare loro un nome.

Se provi difficoltà o senti di non riuscire in questo intento non esitare a chiedere aiuto.

Se hai dubbi o vuoi rivolgerti a me per un colloquio psicologico, puoi scrivermi tramite il modulo Contatti del sito, dove troverai tutti i miei recapiti.

In fine, ti invito a seguire le mie pagine Facebook – Dott.ssa Mariangela De Rogatis –  e Instagram – @balance_psi – qui troverai suggerimenti e spunti di riflessione utili al tuo benessere psicofisico.

Ricorda: «È sempre il momento giusto per prendersi cura di sé, sentirsi meglio si può!»

Grazie per aver letto il mio articolo e a presto!

Dott.ssa Mariangela De Rogatis, Psicologa-Psicoterapeuta

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