Tu come vivi la tua vita: sei mind full o mindfulness ?
Continua a leggere per scoprirlo!
Amo pensare alla consapevolezza semplicemente come all’arte di vivere presenti a se stessi.
JOHN KABAT-ZINN
A chi non è mai capitato, di essere impegnato a fare una qualunque azione quotidiana, ma con la testa altrove?
Magari a rimuginare sul passato – “Se solo avessi detto..” “ Avrei dovuto fare”- o a preoccuparsi per un ipotetico futuro -“Come farò se..” “ Succederà sicuramente che..”.
Ti riconosci in almeno uno di queste pensieri, vero?
Presi così, sono solo pensieri, quindi non sono pericolosi.
Ma, quando diventano un limite per il naturale fluire della tua vita, quando sono di ostacolo al tuo benessere, allora sì, diventano molto pericolosi.
Spesso, siamo completamente inconsapevoli di quello che stiamo facendo.
Agiamo nel mondo che ci circonda, lavoriamo, ci relazioniamo con gli altri, facciamo qualsiasi cosa, ma con la testa da tutt’altra parte!
Ci perdiamo la bellezza del momento presente, perché lasciamo la guida delle nostre giornate al pilota automatico.
Cosa provoca questa mancata consapevolezza?
Quando lasciamo che la mente si perda tra passato e futuro, è facile che si mettano in atto meccanismi nocivi e si cada nella trappola delle convinzioni limitanti.
La mancata consapevolezza, può portare a soffrire d’ansia, stress o depressione, perdere occasioni importanti, vivere relazioni poco sane e sentirsi infelici e insoddisfatti.
Molte ricerche hanno dimostrato che la mindfulness riduca notevolmente gli stati d’ansia e i pensieri negativi, e sia di grande aiuto nel migliorare il proprio benessere psicofisico e la propria efficienza.
Ma cosa significa Mindfulness?
Mindfulness è la traduzione inglese del termine «sati», un’antica parola in lingua pali, che significa «attenzione consapevole».
Il padre della Mindfulness, così com’è intesa oggi, è Jon Kabat-Zinn.
La sua intuizione è stata quella di utilizzare pratiche meditative, di origine orientale, adattandole al mondo occidentale.
La definizione proposta dal ricercatore statunitense ci dice che :
«Mindfulness è l’atto di porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante».
Kabat-Zinn, 1994
L’idea alla base delle teorie di Kabat-Zinn, era di usare la mindfulness con quei pazienti per cui la medicina ufficiale non produceva risultati. Egli si propose di agire per migliorare la qualità della loro vita, agendo per ridurre stress, ansia o altri sintomi di disagio psicologico.
L’obiettivo era coltivare comprensione e accettazione, attraverso un lavoro di consapevolezza dei loro stati mentali e di ciò che li circondava, al fine di gestire o eliminare gli stati di disagio.
Per questo, creò il protocollo MBSR– Mindfulness Based Stress Reducion – cioè una sorta di versione moderna delle tecniche meditative antiche, verificabili da un punto di vista scientifico, per testarne l’efficacia.
I primi risultati furono inaspettati, Kabat-Zinn notò un aumento del benessere e una notevole diminuzione dello stress, inoltre, si evidenziò la diminuzione del dolore percepito nel 90% di pazienti che soffrivano di dolore cronico.
Da allora la mindfulenss è stata usata in molti contesti, dimostrando sempre la sua utilità.
Infatti, attualmente, sono numerose le ricerche scientifiche, che continuano a dimostrare, come la pratica della mindfulness sia funzionale nella gestione dell’ansia, dello stress, delle emozioni e del dolore cronico.
La mindfulness ricopre un ruolo di rilievo tra gli strumenti a disposizione della psicoterapia, con lo scopo di promuovere il benessere psicofisico e il raggiungimento di una migliore qualità di vita.
Come si può vivere Mindfulness?
All’inizio di questo articolo, ti ho parlato di “pilota automatico”.
Siamo tutti portati a vivere in questa modalità.
La vita che viviamo, il lavoro, le mille cose da fare, i milioni di stimoli che ci circondano, ci fanno perdere di vista il presente.
Siamo costantemente preoccupati per il futuro, oppure, lì a rimuginare continuamente sulle esperienze negative del passato.
Mindfulness significa portare attenzione al momento presente, osservare senza giudizio, ma in modo intenzionale, ciò che accade nel nostro corpo, nella nostra mente e intorno a noi.
In parole più semplici significa: riprendere il controllo della propria vita, tornare a dirigerla con consapevolezza, lasciando a casa il pilota automatico.
Avere consapevolezza, essere nel qui e ora, permette di smettere di rimuginare e abbandonare tutti quegli automatismi che ci distraggono, per vivere finalmente una vita piena e appagante.
Riprendendo la definizione di Kabat-Zinn, la mindfulness è uno stato mentale, che conduce a prestare attenzione a tutto quello che si vive, ma senza giudicare.
I 7 pilastri della Mindulness.
Praticare la mindfulness è un vero e proprio allenamento mentale che conduce all’osservazione distaccata e consapevole dei propri pensieri.
Per raggiungere questo risultato è necessario approcciarsi alla pratica con un atteggiamento aperto e curioso, che stimoli la capacità innata in ognuno di noi di accogliere le emozioni così come sono.
La mindfulness si basa su 7 principi, ai quali bisogna far riferimento per migliorare l’approccio a questa pratica, vediamo insieme di cosa si tratta:
1. Non giudizio.
Spesso siamo portati a trasformare i nostri pensieri in giudizi che appesantiscono la nostra vita.
La mindfulness ci insegna a osservare questa nostra attitudine, coltivando la compassione verso noi stessi, così da smettere di emettere giudizi.
2. La pazienza.
Quando ci troviamo ad affrontare le nostre difficoltà, il desiderio di ognuno è quello di risolvere tutto il prima possibile.
Viviamo con impazienza le nostre esperienze, non ci diamo il tempo di imparare.
La pazienza è una “forma di saggezza” e la mindfulness ci aiuta ad apprendere che la vita, le esperienze tutte, hanno un loro naturale decorso, che va accettato e vissuto con serenità.
3. La mente del principiante.
Pensiamo di sapere tutto, di conoscere tutte le risposte, abbiamo solo certezze.
La mindfulness ci dona la capacità di tornare a guardare il mondo con occhi curiosi e spontanei, per permetterci di imparare sempre cose nuove.
4. La fiducia.
In questo caso abbiamo a che fare con la mancanza di fiducia in se stess*.
La pratica della mindfulness insegna ad avere fiducia nelle proprie sensazioni e intuizioni, ad accrescere la consapevolezza di sé.
5. Non cercare risultati.
Se siamo ossessionati dall’ottenere risultati, perdiamo di vista tutto ciò che ci circonda, gli altri aspetti della vita.
Questo voler ottenere risultati a tutti i costi ci proietta verso il futuro o ci blocca perché impauriti da un passato doloroso.
Vivere mindfulness conduce a un senso di serenità, perché insegna ad osservare se stessi con consapevolezza e a vivere immersi nel presente, a lavorare ai propri obiettivi nel qui e ora.
6. Accettazione.
Questo, forse, è uno dei punti più difficili, e richiede molta pazienza ed esercizio per essere assimilato.
Ma, prima si riesce ad accettare la propria fragilità, prima si riuscirà a provare liberazione e amore verso se stess*.
E la mindfulness può sostenerci in questo cammino di accettazione.
7. Lasciar andare.
L’ultimo principio è conseguenza di tutti i precedenti.
La pratica della mindfulness ci sostiene nell’imparare a prendere atto di ciò che succede, osservarlo per poi lasciarlo andare senza giudizio.
Tutto ciò che proviamo, pensieri, emozioni, sensazioni sono quello che sono, bisogna accoglierli semplicemente come esperienze del momento presente.
Mindfulness e Meditazione.
Facile, no?
In realtà, passare dal pilota automatico alla consapevolezza del qui e ora, non è semplice, perché implica un cambiamento profondo, nel modo in cui siamo abituati ad affrontare la quotidianità.
E da questo punto di vista, si sa, il cambiamento, per quanto necessario, spesso produce delle forti resistenze da parte nostra.
Allora, per raggiungere questo livello di consapevolezza, e vivere mindfulness, è necessario allenare la propria capacità di attenzione, imparando ad accettare e accogliere i propri pensieri, senza dare loro il comando delle nostre vite.
Questa attitudine può raggiungersi attraverso la meditazione.
Infatti, l’abitudine quotidiana di dedicare un momento alla meditazione, migliora la capacità di riconnettersi al corpo e alla mente, per creare la consapevolezza necessaria delle proprie emozioni e vivere finalmente nel momento presente.
Attraverso la meditazione, è possibile osservare e riconoscere, con pazienza e senza giudizio, i pensieri e le sensazioni percepite, per poi staccarsi da loro e tornare al momento presente.
La Mindfulness, può essere praticata attraverso le classiche pratiche meditative, come lo Yoga o il bodyscan, oppure semplicemente diventando coscienti e attenti al proprio agire.
Ad esempio, anche il pranzo o una semplice passeggiata all’aria aperta possono essere un momento mindfulness.
Questo accade quando la mente è focalizzata e attenta all’esperienza che si sta vivendo e, usando le sensazioni corporee – il sapore del cibo, il suo profumo, l’aria fresca, le sensazioni tattili, e via dicendo – impara rimanere presente nel qui e ora.
Mindfulness e Psicologia
Il legame tra la mindfulness e la psicologia affonda le sue radici nella relazione che lega mente,corpo e emozioni.
La psicologia può avvalersi della mindfulness perché sostiene il paziente nel (ri)creare una sana relazione tra il suo corpo e le sue esperienze , così da migliorare il suo benessere psicofisico.
Grazie alla mindfulness è possibile raggiungere equilibrio e armonia in se stess*.
Inoltre, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che il cervello, durante una pratica meditativa mindfulness, subisce delle variazioni molto interessanti.
Infatti, si è osservato un aumento della rete neurale, quindi un aumento della capacità di prestare attenzione, e lo sviluppo della corteccia prefrontale, ovvero una migliore elaborazione e integrazione tra emozioni, pensieri e sensazioni corporee.
Tra i tanti campi di applicazione della mindfulness, ne elenco qui alcuni :
- Benessere psicologico:
gestione degli stati d’ansia e stress; aumento dell’intelligenza emotiva; gestione delle dipendenze; disturbi del sonno; gestione degli stati emotivi..
- Ambito educativo e età evolutiva:
migliora l’apprendimento; sostiene nella gestione delle emozioni;
riduce i comportamenti impulsivi e migliora l’attenzione nell’ADHD; sviluppa l’autostima e la tolleranza alla frustrazione.
- Sviluppo personale:
sviluppa una comunicazione efficace, migliora l’autostima; aumenta la produttività; gestione delle emozioni; sviluppo e conoscenza di sé; migliora la comunicazione e le relazioni con gli altri.
- Rapporti familiari:
gestione rapporto genitori/figli; supporto per bambini e adolescenti; migliora l’ascolto e la comunicazione; sostiene nella gestione dello stress..
- Benessere fisico:
gestione del dolore cronico e dei sintomi; migliora il sistema immunitario; rallenta l’invecchiamento; apporta benefici metabolici..
Come puoi notare, i campi di applicazione sono tanti, ma forse è corretto dire che la mindfulness, la consapevolezza di sé nel qui e ora, dovrebbe diventare un’attitudine quotidiana per tutti.
Conclusioni
Per ora mi fermo qui, ma nei prossimi articoli ti parlerò ancora di Mindfulness, continua a seguirmi!
Nel frattempo, se hai domande o curiosità su questo argomento e vuoi saperne di più scrivi attraverso il modulo contatti che trovi qui sotto, sarò ben lieta di risponderti!
Inoltre, ti invito a seguire le mie pagine Facebook – Dott.ssa Mariangela De Rogatis – e Instagram – @balance_psi – dove troverai spunti e suggerimenti quotidiani per il tuo benessere e la tua crescita personale.
Grazie e a presto.
Dott.ssa Mariangela De Rogatis
Leave a Comment